Nel regno di Venere da Stanze per la giostra, I, 70-74, 82-83, 89-90, 93-95 Angelo Poliziano Il giardino della raffinata armonia
Reduce dal trionfo su Iulio, Cupido va a Cipro a informarne la madre Venere. È l’occasione narrativa da cui prende
avvio, alla fine del libro I, la descrizione del regno di Venere sull’isola di Cipro. Rielaborando i miti del Paradiso terre-stre (attraverso il Purgatorio di Dante), dell’età dell’oro (ricorrente negli autori classici), del “giardino delle delizie” (ditradizione medievale), del “giardino d’Amore” (dai Trionfi di Petrarca, ma soprattutto da Le nozze di Onorio e Maria, unepitalamio di Claudiano, poeta latino del IV secolo), Poliziano costruisce un perfetto regno dell’idillio, del piacere edella raffinatezza, governato dall’amore e dall’arte, avulso dalla storia: un ideale locus amoenus in cui si rispecchianole aspirazioni all’armonia fra uomo e natura proprie della cultura rinascimentale. Schema metrico: ottave di endecasillabi, con rime ABABABCC.
Vagheggia Cipri un dilettoso monte,1
e ’l primo rosseggiar dell’orizonte,2
ove poggiar non lice al mortal piede.3
Nel giogo4 un verde colle alza la fronte,5
sotto esso aprico6 un lieto pratel7 siede,
u’8 scherzando tra’ fior lascive aurette9
fan dolcemente tremolar l’erbette.
Corona un muro d’or10 l’estreme sponde11
con12 valle ombrosa di schietti13 arbuscelli,
cantano i loro amor soavi augelli.14
Sentesi un grato15 mormorio dell’onde,
che fan duo freschi e lucidi16 ruscelli,
versando dolce con amar liquore,17
ove arma l’oro de’ suoi strali Amore.18
Né mai le chiome del giardino eterno19
ivi non osa entrar ghiacciato verno,20
non vento o l’erbe o li arbuscelli stanca;21
ivi non volgon gli anni il lor quaderno,22
ch’e suoi crin23 biondi e crespi24 all’aura spiega,25 1. Vagheggia… monte: un piacevole monte sovrasta (am- 12. con: insieme con una.
mira dall’alto) l’isola di Cipro. I termini vagheggia e diletto-13. schietti: lisci, senza nodi. so alludono subito all’amore: la dea Venere, infatti, ha la
14. augelli: uccelli.
propria reggia sulla vetta di questo monte. 15. Sentesi un grato: si sente un piacevole. 2. che… dell’orizonte: (il monte è talmente alto) che vede 16. lucidi: limpidi.
(dalla sua cima si possono vedere) i sette rami del delta del
17. versando… liquore: versando (il primo ruscello) acqua
Nilo (l’Egitto) e (all’alba) il primo arrossarsi dell’orizzonte
dolce e (il secondo) acqua amara; i due ruscelli simboleg-
(il sorgere del sole in Estremo Oriente).
giano i piaceri e i dolori dell’amore. 3. ove… piede: sul quale monte (ove) agli uomini (al mor- 18. ove… Amore: dove Amore bagna e tempra le sue frec- tal) non è lecito salire (poggiar… piede); nell’isola di Cipro
19. eterno: sempre verde. 4. Nel giogo: sulla cima (del monte). 20. ghiacciato verno: l’inverno gelido. 5. alza la fronte: si innalza. 21. non vento… stanca: il vento non affatica (non colpisce mai). 6. aprico: soleggiato. 22. non volgon… quaderno: gli anni non girano le pagine 7. pratel: praticello.
del loro quaderno; non c’è il ciclo delle stagioni: è eterna
8. u’: dove.
primavera (come si dice subito dopo). 9. lascive aurette: delicate brezze. 23. crin: capelli. 10. Corona… d’or: un muro d’oro circonda. 24. crespi: ricciuti. 11. l’estreme sponde: i margini (del prato). 25. spiega: scioglie. VOL. 1 - CAP. 12 - NEL REGNO DI VENERE
Lungo le rive26 e frati di Cupido,27
che solo uson ferir la plebe ignota,28
aguzzon lor saette ad una cota.29
Piacere e Insidia, posati30 in sul lido,
volgono il perno alla sanguigna rota,31
e ’l fallace Sperar32 col van Disio33
spargon nel sasso34 l’acqua del bel rio.
le Lacrime si lavon35 tutto il petto
Pallore smorto e paventoso36 Affetto
Letizia balla in mezo della37 via.
Cresce l’abeto schietto e sanza nocchi
da spander l’ale a Borea in mezo l’onde;38
l’elce che par di mèl tutta trabocchi,39
e ’l laur che tanto fa bramar suo fronde;40
bagna Cipresso ancor pel cervio gli occhi41
con chiome or aspre, e già distese e bionde;42
ma l’alber, che già tanto a Ercol piacque,43
col platan si trastulla44 intorno all’acque.
Surge45 robusto el cerro, et alto el faggio,
nodoso el cornio46, e ’l salcio umido e lento;47
l’olmo fronzuto, e ’l frassin pur48 selvaggio;
el pino alletta49 con suoi fischi il vento. 26. le rive: le rive dei due ruscelli.
tano le due facce dell’amore: la timidezza e la ritrosia (la
27. e frati di Cupido: i fratelli di Cupido, cioè gli Amorini.
mammola), l’aperta passione (la rosa). Anche le piante, de-
28. solo… ignota: sono soliti colpire soltanto la gente comu-
scritte di seguito, sono allegorie più o meno evidenti delle
ne; le persone importanti (come Iulio) sono colpite da Cupido.
varie sfaccettature del sentimento amoroso.
29. aguzzon… cota: affilano le loro frecce a una mola di 39. l’elce… trabocchi: il leccio che sembra traboccare di
cote (la cote è la pietra usata per affilare).
miele (perché è pieno di favi d’api). 30. posati: fermi, seduti. Sono personificati i sentimenti 40. ’laur… suo fronde: l’alloro che tanto fa desiderare le
d’amore: Piacere, Insidia e, nei versi seguenti, Speranza,
sue foglie; le corone d’alloro sono molto ambite in quanto
31. volgono… rota: fanno girare la ruota della mola, rossa 41. bagna… gli occhi: il cipresso ancora piange a causa del
di sangue (a simboleggiare le ferite d’amore procurate dal-
cervo; si allude al mito di Ciparisso (narrato da Ovidio nel-
le Metamorfosi), morto di dolore per aver ucciso un cervo
32. ’l fallace Sperar: l’ingannevole Speranza.
caro ad Apollo e da questi trasformato in cipresso.
33. van Disio: Desiderio vano. 42. or aspre… e bionde: un tempo (già) lisce e bionde, ora 34. spargon nel sasso: gettano sulla cote (per raffreddarla). 35. lavon: bagnano. 43. l’alber… piacque: l’albero che fu sacro (tanto… piac- 36. paventoso: timoroso. 37. in mezo della: in mezzo alla. 44. si trastulla: gode nel trovarsi, nello stare. 38. l’abeto… in mezo l’onde: tanto dritto e senza nodi che 45. Surge: s’innalza.
può aprire le vele (spander l’ale; cioè: può essere usato co-
46. cornio: corniolo.
me albero di una nave) al vento (Borea, il vento di tramon-
47. umido e lento: umido (perché cresce in luoghi umidi) e
tana) in mezzo al mare (in mezo l’onde). In precedenza,
nell’ottava 78 qui non riportata, il poeta si è soffermato a
48. pur: sempre.
descrivere due fiori, la mammola e la rosa, che rappresen-
49. alletta: richiama. VOL. 1 - CAP. 12 - NEL REGNO DI VENERE
L’avorniol50 tesse ghirlandette al maggio,51
ma l’acer d’un color non è contento;52
la lenta palma serba pregio a’ forti,53
l’ellera va carpon co’ piè distorti.54
E muti pesci in frotta van notando55
dentro al vivente e tenero cristallo,56
guidon57 felice e dilettoso ballo;
tal volta sovra l’acqua58, un po’ guizzando,
mentre l’un l’altro segue59, escono a gallo:60
né spengon le fredde acque il dolce foco.61
Li augelletti dipinti62 intra le foglie
fanno l’aere addolcir63 con nuove rime,64
e fra più voci un’armonia s’accoglie65
che mente involta in queste umane spoglie
non potria sormontare alle sue cime;66
e dove Amor gli scorge67 pel boschetto,
salton di ramo in ramo a lor diletto.
la schiena del bel monte,68 e sovra i crini69
d’oro e di gemme un gran palazo folce,70
sudato già nei cicilian camini.71
Le tre Ore, che ’n cima son bobolce,72
pascon d’ambrosia73 i fior sacri e divini:
né prima dal suo gambo un74 se ne coglie,
ch’ un altro al ciel più lieto apre le foglie.75 50. avorniol: ornello. ta) nel corpo umano (umane spoglie), non potrebbe salire
51. tesse… al maggio: intreccia ghirlande nel mese di mag-
(sormontare) fino alle sue vette (cime).
gio; si allude all’usanza del ramo fiorito (quello d’ornello ha
67. gli scorge: li guida (gli uccellini). In altre ottave, qui non
fiori gialli a grappolo) nella festa del Calendimaggio.
riportate, continua la rassegna delle piante e degli animali. 52. l’acer… contento: l’acero non si accontenta di un solo 68. Muove… bel monte: inizia (Muove) dal colle il pendio
colore (ha venature di diverso colore).
(schiena) in dolce e leggera salita (mansueta e dolce) del
53. serba pregio a’ forti: riserva il premio ai vincitori; la 69. sovra i crini: sopra i capelli, cioè sulla cima del monte; 54. l’ellera… distorti: l’edera si propaga carponi in manie-
ra tortuosa (co’ piè distorti). 70. folce: sostiene; dal latino fulcire, “sorreggere”. 55. van notando: nuotano. 71. sudato… camini: costruito con un grande lavoro (suda- 56. vivente… cristallo: l’acqua corrente. to) nelle fucine siciliane (del dio Vulcano, che, secondo il
57. guidon: fanno, conducono.
mito, si trovano sotto l’Etna, in Sicilia).
58. sovra l’acqua: a pelo d’acqua. 72. Le tre Ore… bobolce: le tre Ore che fanno le giardinie- 59. segue: insegue.
re (bobolce, dal latino bubulcus) sulla cima del monte; nel-
60. a gallo: a galla.
la mitologia greca sono protettrici delle stagioni e degli
61. foco: fuoco dell’amore.
eventi della natura ad esse connessi: perciò qui fungono da
62. dipinti: variopinti. 63. fanno… addolcir: addolciscono l’aria. 73. pascon d’ambrosia: nutrono con l’ambrosia (il cibo de- 64. rime: canti.
gli dèi, che dà l’immortalità). 65. s’accoglie: si forma. 74. un: un fiore. 66. che mente… alle sue cime: che la mente, chiusa (invol- 75. foglie: petali. VOL. 1 - CAP. 12 - NEL REGNO DI VENERE
Raggia76 davanti all’uscio77 una gran pianta,
che fronde ha di smeraldo e pomi d’oro:78
ch’ad Ippomene dienno il verde alloro.79
Sempre sovresso80 Filomela81 canta,
sempre sottesso82 è delle Ninfe un coro;
spesso Imeneo83 col suon di sua zampogna
tempra84 lor danze, e le noze agogna.85
La regia casa86 il sereno aier fende,87
che88 chiaro giorno a meza notte accende;
ma vinta è la materia dal lavoro.89
Sovra a colonne adamantine90 pende91
aneli e stanchi,92 drento a Mongibello,93
Sterope e Bronte94 et ogni lor martello.95
da Stanze di Messer Angelo Poliziano cominciate per la giostra di Giuliano de’ Medici,
a cura di V. Pernicone, Loescher, Torino, 1954
76. Raggia: risplende. 86. regia casa: il regale palazzo di Venere. 77. uscio: la porta d’entrata del palazzo. 87. fende: s’innalza, spicca. 78. gran pianta… pomi d’oro: questa pianta eccezionale è 88. che: tanto che.
simile al grande cedro che, secondo il mito, si trovava nel
89. vinta… dal lavoro: i preziosi materiali (di cui è fatta la
reggia) sono superati dall’arte con cui è stata costruita e de-
79. e pomi. verde alloro: i frutti che fecero fermare Ata-
corata. Il palazzo di Venere è dunque una suprema opera
lanta e diedero la vittoria (verde alloro) a Ippomene. Si fa
d’arte architettonica, arricchita di altre opere d’arte (scultu-
riferimento al mito di Atalanta, che si promette in sposa a
re, pitture, intarsi); in una parte qui non riporatata, ad
chi la vinca nella corsa, ed è vinta da Ippomene con tre
esempio, sono descritti gli intarsi delle porte del palazzo,
pomi donati da Venere: disponendoli lungo il tracciato,
su soggetti mitologici (Urano, Saturno, le Furie, i Giganti e
induce Atalanta a fermarsi per raccoglierli e riesce così a
naturalmente la nascita di Venere: da quest’ultimo ha tratto
ispirazione Botticelli per la sua Nascita di Venere).
80. sovresso: sopra questa pianta; il maschile è per concor- 90. Sovra… adamantine: sopra colonne di diamanti.
danza a senso, con “albero” o “cedro”. 91. pende: poggia. 81. Filomela: l’usignolo; cfr. Petrarca, Zephiro torna, e ’l bel 92. in cui… stanchi: per realizzare il quale si affaticarono, tempo rimena (vol. I, pagg. 340-341). 82. sottesso: ai piedi dell’albero. 93. drento a Mongibello: nelle fucine di Vulcano, sotto l’Et- 83. Imeneo: il dio del matrimonio. 84. tempra: guida. 94. Sterope e Bronte: due Ciclopi, fabbri di Vulcano. 85. le noze agogna: desidera soltanto le nozze. 95. et… martello: con tutti i loro strumenti. VOL. 1 - CAP. 12 - NEL REGNO DI VENERE L inee di analisi testuale Un regno delle Idee
L’excursus sul regno di Venere, a carattere puramente descrittivo, produce nel finale del libro I una pausa
narrativa di grande rilievo nell’economia delle Stanze: con un intreccio di riferimenti letterari e giochi allego-rici, infatti, Poliziano vi suggerisce il tessuto ideologico (non del tutto chiaro e decifrabile, in verità) su cui siregge il poema.
La descrizione non riguarda oggetti, personaggi, ambienti realisticamente individuati, ma l’idea platonica
di essi. Così è, ad esempio, per le piante (ottave 82-83) e per gli animali (ottave 89-90), come per la reggia (ot-tave 93-95) e, in generale, per tutti i caratteri, gli elementi, i dettagli che danno vita al regno di Venere, “luo-go” del tutto ideale e fuori dal tempo. L’abete, il leccio, l’alloro, i pesci, gli uccelli ecc. non sono questo oquell’albero, questo o quell’animale, ma l’Idea stessa di abete, leccio, alloro, pesce, uccello. Ciò implica unaconcezione dell’arte come ricerca dell’Idea delle cose al di là del transeunte del mondo e della storia, secon-do l’interpretazione neoplatonica rinascimentale. Si notino anche le personificazioni allegoriche (ricorrenti inPoliziano) dei sentimenti che caratterizzano l’amore (Piacere, Insidia, Sperar, Disio ecc.: ottave 73-74), ma an-che dei luoghi (il monte che vagheggia, il colle che alza la fronte ecc.: vv. 1, 5), delle stagioni (il verno chenon osa entrare, la Primavera con i suoi crin biondi e crespi: vv. 19, 22-23) e del tempo stesso (gli anni che gi-rano le pagine del lor quaderno: v. 21). Tutto il regno di Venere, insomma, è un’astrazione, un assoluto: l’ideastessa dell’idillio, della raffinatezza, dell’amore e dell’arte. Potenza dell’amore, fra spiritualismo e sensualismo
La “visita” al regno di Venere, inoltre, è interamente costruita su un principio di verticalità e con un movi-
mento ascendente che coinvolge il paesaggio (fino alla cima del monte, così alto da dominare su tutto il mon-do da occidente a oriente: vv. 1-3), gli esseri che lo abitano e gli elementi che lo caratterizzano: dai fiori allepiante, agli animali, agli Amorini, alla reggia di Venere con le sue opere d’arte. Sono così simboleggiati i di-versi gradi dell’amore ovvero il processo di rivelazione della conoscenza attraverso l’amore, di cui l’arte rap-presenta il momento conclusivo.
È da sottolineare la forte carica di sensualità che attraversa tutto l’episodio: basta osservare il lessico, costi-
tuito in massima parte di termini esplicitamente o allusivamente erotici (vagheggia, dilettoso, lascive, amor,bramar, piacque, dolce foco ecc.) e i molteplici riferimenti ai miti amorosi (oltre al mito di Venere, Cupido eAmorini, quelli di Atalanta, Filomela, Imeneo, Narciso e tanti altri in parti qui non antologizzate). Si è parla-to, al riguardo, di un naturalismo pagano e di echi di Epicureismo lucreziano che contrasterebbero con il Pla-tonismo di fondo delle Stanze; in altre parole, il Platonismo di Poliziano sarebbe non rigoroso ma impuro (trale personificazioni allegoriche, ad esempio, ve ne sono alcune normalmente non ammissibili, come le Lacri-me, il Pallore, la Magreza: ottava 74). Forse ci sfugge il disegno generale o non siamo in grado di decrittarneil codice. In ogni caso, nella visione di Poliziano, la Venere di Lucrezio – la voluptas della natura, degli uomi-ni e degli dèi, cioè la forza d’amore, interna alla materia, che feconda, fa vivere e governa tutto il mondo –non sembra inconciliabile con l’Amore platonico e neoplatonico, la forza ideale e spirituale che muove l’uni-verso, legando il microcosmo al macrocosmo ed entrambi a Dio.
L avoro sul testo Comprensione del testo 1. Rileggi con attenzione queste ottave e riassumine il contenuto in non più di 20 righe. 2. Aiutandoti con le note, fai una puntuale parafrasi della prima ottava (la n. 70). Redazione di una lettera 3. Rileggi le ottave e rifletti sui loro contenuti e sui caratteri lessicali e stilistici. Immagina poi di trovarti
nel fantastico regno di Venere e di illustrarne il paesaggio e il significato (utilizzando almeno 10 parolepresenti nel testo) in una lettera indirizzata ad una persona a tua scelta.
Quesiti a risposta singola 4. Rileggi con attenzione le ottave e le relative Linee di analisi testuale; poi rispondi ai seguenti quesiti (max
6 righe per ciascuna risposta): a. Che cosa rappresenta l’excursus sul regno di Venere nell’economia delle Stanze? b. Il regno di Venere è descritto realisticamente? c. Quale parte gioca il sensualismo? Dov’è riscontrabile nel testo? VOL. 1 - CAP. 12 - NEL REGNO DI VENERE
Anexo I al acta de la Reunión del Consejo de Administración de 10.8.2009 de Itaú Unibanco Holding S.A. ITAÚ UNIBANCO HOLDING S.A. (nueva denominación de ITAÚ UNIBANCO BANCO MÚLTIPLO S.A.) POLÍTICA DE DIVULGACIÓN DE ACTO O HECHO RELEVANTE 1. PRINCIPIOS GENERALES 1.1. Escopo 1.2. Comité de Divulgación y Negociación CONCEPTO DE ACTO O HECHO RELEVANTE 2.1. Act
Abteilung Anästhesie/Intensivmedizin Dr. Klaus Lang Chefarzt Anästhesie Frau Dr. Christa Brenig Leitende Ärztin Anästhesie Dr. Urs Denzler Leitender Arzt Intensivstation CH-8208 Schaffhausen, 23. November 2005 , La Perioperativer Umgang mit vorbestehenden Dauermedikationen Patienten nehmen vielfach chronisch Medikamente ein, welche potentiell mit Anästhetika interagieren